NEW OUT
ASSOCIAZIONE
Roma, 08.09.1997
A TUTTE LE REALTA’ GAY DELLA
CAPITALE
LORO SEDI
Alla luce dei fatti
riguardanti le decine di articoli apparsi nei giorni scorsi sui quotidiani e
che hanno come riferimento il ruolo di Vanni Piccolo, l’Associazione New Out
ritiene utile realizzare un incontro con il Consigliere del Sindaco, e con
tutte le realtà e gli esponenti gay della Capitale, a meno di due mesi dalla
riconferma a Sindaco di Francesco Rutelli.
A questo proposito, saremmo
lieti che la S.V. partecipasse al dibattito dal titolo:
MOVIMENTO GAY ROMANO 1994-1997
come figura di riferimento
per le questioni omosessuali, che si terrà mercoledi 17 settembre alle ore
17.30 presso lo SHELTER CLUB di Via dei Vascellari, n.35
In attesa di un vostro
cortese riscontro, l’Associazione New Out vi ringrazia per la presa visione.
Associazione NEW OUT
Pres. Marco Spalvieri
(lettera assunta dal comune
di Roma in data 9.9.97 prot.n. 10856)
COMUNE DI ROMA
IL CONSIGLIERE DEL SINDACO
Roma, 15.9.1997
A tutte le realtà gay della
capitale
All’Associazione NEW OUT
e p.c. al Sindaco Francesco Rutelli
OGGETTO: incontro promosso da
: New Out
In riferimento all’incontro
promosso da New Out per mercoledì 17 settembre presso lo Shelter Club con
oggetto il mio ruolo, preciso di non essere stato contattato in alcun modo da
detta associazione. L’ambiguità del testo è evidente: non si capisce se si
voleva la mia presenza (allora perché non avvertirmi per tempo come si fa
normalmente?), o si voleva poter gridare, come oramai è abitudine, alla mia
“clamorosa” assenza!
Ma i metodi non mi stupiscono: anche se l’associazione mi
risulta sconosciuta, meno sconosciuto mi sembra il nome del suo presidente, il
quale tempo fa firmava un’infuocata lettera all’UNITA’, contro di me, contro Rutelli,
(e questo lo trovo alquanto “legittimo” essendo il signore in questione
aderente a Forza Italia), ma anche contro i vergognosi vizi degli omosessuali
consumati in maniera indecorosa nelle dark rooms di locali e associazioni
(ahimé quanto è corta la memoria!) e a Monte Caprino:Naturalmente mi sono ben
guardato dal farmi influenzare nel mio ruolo, oggi in discussione, dagli
sconsiderati consigli suggeriti dalla lettera.
A questo punto, avendo preso
visione (solo lunedi 15) dell’invito, e avendo assunto precedenti impegni che
non mi consentono di essere presente, non mi resta che augurarvi buon lavoro,
assicurandovi che non mancheranno nel prossimo futuro occasioni d’incontro.
Distinti saluti
Vanni Piccolo
IL CIRCOLO DI CULTURA
OMOSESSUALE MARIO MIELI RISPONDE A MARCO SPALVIERI DECIDENDO DI NON PARTECIPARE AL DIBATTITO.
Roma, 17.09.1997
Con la presente il Circolo di
Cultura Omosessuale “Mario Mieli” comunica che non aderirà al dibattito di
oggi, 17 settembre 1997 organizzata dal New Out, in quanto la sede non è stata
valutata fra le più appropriate (perché non scegliere il Campidoglio?), il tema
scelto è già stato ampiamente trattato e le posizioni del Mario Mieli a
riguardo sono molto chiare.
Cordiali saluti
Responsabile della Segreteria
Tatiana Palermi
LO SHELTER CLUB
A tutte le realtà gay della
capitale
Loro sedi
Al Consigliere per i diritti
civili delle persone omosessuali
Vanni Piccolo
Al Sindaco di Roma
Alla Stampa
La direzione dello Shelter
Club in relazione al dibattito tenutosi ieri organizzato dall’associazione New
Out, precisa che:
1. Lo Shelter Club da anni è
al servizio dell’intera comunità gay ed in questo senso si è sempre reso
disponibile nei confronti di chiunque ne volesse usufruire, come cliente.
2. Lo Shelter Club, pertanto,
non è la sede di nessuna associazione.
A presto,
Paolo Colombo
Roma, 18.09.1997
NEW OUT
ASSOCIAZIONE
COMUNICATO STAMPA
L’associazione gay New Out in
relazione al vergognoso comunicato del 15.9.1997 del Consigliere del Sindaco
Rutelli per i diritti civili delle
persone omoessuali Vanni Piccolo, comunica quanto segue:
-
l’Associazione
NEW OUT si è costituita da pochi mesi senza l’aiuto di nessuno, Vanni Piccolo
compreso, (nonostante vada blaterando da più parti circa la mancanza di
attenzione che avrebbero gli omosessuali romani sulle questioni culturali e
sociali), e annovera fra i propri iscritti non soltanto simpatizzanti di centro
e centro-destra ma anche di sinistra e di estrema sinistra. Di più, al NEW OUT
hanno aderito anche eterosessuali perché noi, alle soglie del 2000, non
vogliamo continuare ad autoghettizzarci.
-
Vanni Piccolo ha
strumentalizzato la mia da sempre manifesta simpatia per Forza Italia (sono
stato cacciato per tale motivo dall’Arci Gay di Roma dopo circa due anni di
militanza) per non partecipare ad un dibattito che aveva anche come oggetto la
figura istituzionale da lui rivestita.
-
Circa il fatto
che Vanni Piccolo non conosca la nostra Associazione, dimostra non soltanto di
essere una persona che legge poco i giornali, ma di essere una persona che non
conosce a sufficienza la realtà che dovrebbe rappresentare.
-
Le pesanti accuse
rivoltegli a mezzo stampa (Messaggero del 12.8.1997) circa il suo operato,
praticamente da tutte le associazioni operanti sul territorio, avrebbero dovuto
invogliare Vanni Piccolo ad indire immediatamente una riunione per chiarire la
sua posizione difronte alle accuse gravissime che gli venivano rivolte, non
soltanto dal sottoscritto e dal Circolo Mario Mieli, ma da Massimo Consoli,
fondatore del movimento gay italiano ed ideatore di quella figura istituzionale
da lui oggi occupata.
A
tale dimenticanza dovuta probabilmente ad una arteriosclerosi galoppante,
abbiamo provveduto noi della New Out, organizzando tale dibattito il 17.9.1997
presso lo Shelter Club di Trastevere, al quale il piccolo Piccolo si è ben
guardato dal partecipare, continuando in tale maniera ad assumere un
atteggiamento altezzoso ed arrogante. Al dibattito in questione a cui tra
l’altro hanno partecipato Massimo Consoli, Doriano Galli, segretario della Lega
per i diritti sessuali della persona (Pres. Onorario Adele Faccio), sono emerse
altre pesanti accuse sul suo operato.
Chiediamo
pertanto, a mezzo stampa e attraverso l’intervento diretto del sindaco
Rutelli,che Vanni Piccolo promuova al più presto un dibattito, rendendo conto
del suo operato di circa quattro anni di responsabile dell’Ufficio per i
diritti delle persone omosessuali. E’ giusto e doveroso che renda conto del suo
operato all’intera comunità e non soltanto ai suoi amici. In caso contrario non
dovremmo che constatare il ruolo assolutamente di parte che riveste Vanni
Piccolo e pertanto richiederne l’immediato allontanamento.
In
ogni caso, e la stampa ci è testimone, i dissapori esistenti intorno al
personaggio Piccolo sono causati dal fatto di non essere stato eletto direttamente
dagli omosessuali romani ma soltanto da alcune decine di militanti che ruotano
intorno ai circoli esistenti. E lo scollamento tra i vertici e la base della
comunità gay è così evidente che lo stesso Piccolo più volte si è visto
costretto a dichiarare alla stampa: “mi hanno lasciato solo” (messaggero del
12.8.97).
Chiediamo
pertanto, direttamente al sindaco Rutelli che, d’ora in avanti, il Consigliere
per i diritti degli omosessuali venga eletto direttamente da tutti gli
omosessuali cosi come avviene per l’elezione del sindaco.
Al
circolo Mario Mieli, al fondatore del movimento Massimo Consoli ed a tutte le
realtà gay della Capitale, li invitiamo fin da ora a dibattere su questa
questione.
Roma , 21 settembre 1997
ASSOCIAZIONE NEW OUT
Pres. Marco Spalvieri
LA LETTERA DI MARCO SPALVIERI
PUBBLICATA DALL’UNITA’ A CUI FACEVA RIFERIMENTO VANNI PICCOLO
La ghettizzazione dei gay
romani
Unità 5 marzo 1997
La decisione della giunta
Rutelli e del suo servitore Vanni Piccolo, consigliere per i diritti civili
delle persone omosessuali di voler continuare a lasciare i gay romani ad
intrattenersi sessualmente dietro i cespugli di
Montecaprino, rappresenta la volontà di non aiutare i gay ad uscire da
una condizione di emarginazione.
Basti pensare che a Roma la
quasi totalità dei cosiddetti luoghi di aggregazione per gay sono rappresentati
da squallidi locali dotati di dark room dove la comunicazione avviene a livello
oro genitale. Le stesse associazioni “ a delinquere?” il Mario Mieli e l’Arci
Gay per attirare consensi (rappresentano appena il 2 per certo della
popolazione omosessuale) gestiscono e promuovono tali locali esaltando lo stile
di vita presentando la realtà stereotipata intrisa di piume, paillettes e
tacchi a spillo.
Non ci sembrano questi gli
strumenti culturali per procedere alla tanto auspicata integrazione sociale.
Sarebbe meglio, in queste occasioni che il futuro sindaco di qualunque area
politica, decidesse di chiudere per inoperatività il suddetto Ufficio o
quantomeno procedere al ricambio del suo titolare e trasferire Vanni Piccolo
magari nel nuovo “ufficio per i diritti civili delle persone eterosessuali”.
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