MASSIMO CONSOLI INTERVISTA DARIO BELLEZZA
Lo scrittore ed archivista
Massimo Consoli intervistò nel marzo del ’95 il poeta romano scomparso nel 1996
Ha da poco superato i 50
anni. Autore di una quindicina di libri, è stato l’ultimo e più fedele amico di
Pier Paolo Pasolini. Scrittore e giornalista, i suoi scritti sono arrivati un
po’ dappertutto in giro per il mondo, perfino in Australia. E’ considerato il
più grande poeta italiano vivente. Conteso da Destra e da Sinistra, ultimamente
lo avevano inserito in un gruppo vicino a Forza Italia.
CONSOLI: Dario Bellezza, è
vero che anche tu sei entrato nella grande famiglia berlusconiana?
BELLEZZA: NO!! Ho già
smentito questa faccenda ma sembra che nessuno se ne sia reso conto. Tutto è
nato da quando, richiesto, ho dato solidarietà ad un movimento gay che, ho
scoperto più tardi, faceva parte di Forza Italia. Io mi sento sempre un
progressista, con il cuore ed il cervello a Sinistra.
CONSOLI: In questi giorni si
parla molto dell’ultimo documento vaticano. Soprattutto dell’aborto e del
rispetto per la vita: due argomenti che ti hanno sempre affascinato e sui quali
sei intervenuto più volte. Neanche su questo hai cambiato parere?
Dario Bellezza e Massimo Consoli al Circolo Michelagniolo |
BELLEZZA: Credo che l’aborto
sia un fatto importante. Ma molto più importante è sottolineare come sia
criminale permettere che nascano dei figli che poi vengono uccisi in guerra,
che muoiono a causa di epidemie provocate dall’uomo stesso, che vengono
sterminati dalla fame e dalla disperazione, che vengono usati per fare i
cosmetici…
Sono convinto che, a questo
punto, sarebbe molto meglio, molto più civile, se non nascessero per niente.
L’aborto mi sembra molto meno grave della nascita, quando questa nascita
comporti così grandi tragedie. E credo che anche Dio sia d’accordo con me,
almeno su questo.
CONSOLI: Chi è Dio?
BELLEZZA: E’ una domanda un
po’ imbarazzante. Nessuno è mai riuscito a definirlo.
Dio è” qualcosa” che uno
cerca nella vita sperando di trovarlo e, soprattutto, sperando che Lui si
manifesti, perché se non è Dio a manifestarsi la ricerca diventa inutile.
CONSOLI : A te si è mai manifestato?
BELLEZZA: A me no, ma forse
perché io sono un peccatore o perché non ho sufficiente fede. Un peccatore che
non si è occupato di Lui, come Lui avrebbe meritato, ed ho preferito rivolgere
la mia attenzione soprattutto alle cose terrene. In questo caso Dio non si
manifesta. Per non essere equivocato, mi sembra opportuno precisare che non
credo nel Dio dei Cristiani, degli Ebrei o dei Musulmani, che è un Dio
terribile: il reale inventore del Male. Se fosse lui il vero Dio, preferirei
che non esistesse per niente.
CONSOLI: Si può trovare Dio
negli occhi di un ragazzo? Attraverso l’amore di un ragazzo?
BELLEZZA: Se Dio è amore,
certo. Dallo sguardo della persona amata può trasparire la presenza divina.
CONSOLI: Una tua definizione
di omosessualità?
BELLEZZA: Credo e spero che
ci siano tante forme di omosessualità quante sono le persone che la praticano,
perché la sua massificazione, il ghetto, il gayismo..sono tutte cose che mi
fanno orrore. Quello che preferisco è il rapporto tanto amato anche dai greci,
dove c’è il maestro e c’è il discepolo, c’è Socrate e c’è Alcibiade.
CONSOLI: Allora il movimento
gay, nel nostro Paese, non ha avuto alcuna funzione positiva?
BELLEZZA: Il movimento gay,
almeno per quello che conosciamo, è composto da persone perverse e malate che
sono il frutto di una società perversa e malata. Che si occupano di problemi
veramente ridicoli e che non hanno il senso del sacro, del rispetto per
l’altro. Che vogliono soltanto affermare oscenamente se stessi, e neppure ci
riescono perché sono tutti disuniti. Io non ho molta simpatia per questi
movimenti così come si sono venuti a
formare in Italia. Ne ho fatto anche parte, in passato, ma mi sono ritratto
inorridito dalla loro superficialità. E tutto questo non ha niente a che vedere
con i singoli militanti gay, con la base, con la comunità, che è composta in
grandissima maggioranza da persone serie, rispettabili e, ovviamente, in buona
fede, ma che vengono utilizzate dai
dirigenti di questo o di quel circolo, di questa o di quella associazione, che
dicono di parlare a nome loro e per il
loro bene!
CONSOLI: Così mi sembra
scontata la tua risposta all’altra domanda che ti volevo fare: credi nel
matrimonio gay?
BELLEZZA: Non credo nel
matrimonio in ogni caso. Penso che sia un’invenzione borghese della società, un
patto per stabilire e strutturare dei rapporti tra gli individui. Tanto meno mi
convince il matrimonio gay ma,
attenzione, non perché penso
che due uomini non possano volersi bene ed amarsi. Assolutamente non è questo
il punto, ma perché credo che sia una forma di imitazione dell’eterosessualità.
E quando i cosiddetti “diversi” vogliono sentirsi come gli altrettanti
cosiddetti “uguali”, il discorso a me non interessa più. Tutto questo,
ovviamente, fatti salvi i diritti civili sull’eredità, la coabitazione,
l’assistenza medica e così via sui quali vanno sempre rispettate le volontà dei
singoli individui.
CONSOLI: Allora, per te, il
rapporto con l’altro diventa un rapporto con un altro “gay” o con un altro
“maschio”?
BELLEZZA: Il rapporto con
l’altro può essere giustificato solamente attraverso l’amore. Io mi sono posto
di fronte all’altro sempre in maniera amorosa. Poi, se c’è questo rapporto
d’amore, per riflesso vi si manifesta pure la funzione educativa. Anche se non
è necessaria. Penso che vi può essere se il rapporto è veramente felice, ben
riuscito. Dove manca l’amore manca la pedagogia.
CONSOLI: E in questo rapporto
d’amore c’è un limite d’età?
BELLEZZA: Ognuno di noi ha le
sue preferenze. Io non mi innamoro di gay, ma di maschi che hanno tra i venti e
i venticinque anni. Può essere un limite, certo, ma di questo è responsabile il
Padreterno o la Natura, non di certo io che non posso impormi chi amare e chi
no.
CONSOLI: Tu parli spesso di
“maschio”. Che cosa intendi con questa parola?
BELLEZZA: Il maschio è così
vituperato, in questo momento, così trattato male, che va quasi di moda
insultarlo. Io l’ho sempre difeso, forse perché l’ho sempre amato. Pasolini lo
definiva come un eterosessuale disposto ad un’avventura, un’esperienza, una
relazione, una storia d’amore con un omosessuale, ma la cui eterosessualità non
doveva essere posta in dubbio, indipendentemente dal ruolo che assumeva in
questo rapporto, in questa storia. Però è proprio vero che, oggi anche lui è
diventato insopportabile. Una volta si concedeva e trovava divino avere
rapporti sessuali con i suoi stessi amici
o con omosessuali conosciuti o ignoti. Se ne vantava. Oggi è represso, o
perché la presenza della donna è così invadente che lo ha nevrotizzato, o
perché nel frattempo sono intervenuti dai tabù sessuali che una volta non
c’erano. Prima era libero, giocava con l’amore. Oggi non gioca più. E in questo
rapporto con i suoi amici maschi o omosessuali, il maschio diventava sempre più
virile. Oggi, la mancanza dell’incontro e del confronto sessuale con il suo
simile lo ha femminilizzato, lo ha effeminato ed incattivito. Lo ha reso
stupratore di donne. Era molto meglio quando, come nell’Antica Grecia, facevano
l’amore tra di loro e poi, magari, andavano a combattere per il trionfo della
democrazia.
(intervista pubblicata su GAY
ITALIA settembre 1997)
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