20 FEBBRAIO 1996
ROBERTO MARONI E I
DOSSIER “GAY”
E’ nato il 15 marzo 1955,
esattamente 1999 anni dopo la morte di Giulio Cesare”, come ci tiene a
sottolineare con una punta di compiacimento. Laureato in Giurisprudenza,
sposato, con due figli (un maschio e una femmina), Roberto Maroni è stato il
primo Ministro degli Interni nell’Italia della Seconda Repubblica, durante il
governo Berlusconi. E proprio prendendo spunto da questo incarico estremamente
delicato, abbiamo avuto occasione di fargli la prima domanda:
Consoli: On.Maroni, quando
lei era Ministro dell’Interno, le è mai capitata qualche situazione gay? Mi
spiego meglio: le è mai accaduto di vedersi sottoporre qualche fascicolo
riservato con l’annotazione “omosessuale” e magari con qualche altro commento o
suggerimento a utilizzare quell’informazione a suo vantaggio o a beneficio di
una parte politica?
MARONI: Quando gli organi
preposti mi sottoponevano dei fascicoli su determinati personaggi (di solito
sospetti di essere una turbativa per l’ordine pubblico), ebbene sì, talvolta
c’era l’annotazione che il tale era omosessuale. E la definizione, devo dire,
era neutra, senza connotazioni positive o negative. Stava lì. Il tale è
omosessuale, e sta al Ministro vedere cosa farne di questa “rivelazione”. Dopo
un po’ che mi sono reso conto di come andavano le cose, ho fatto distruggere
questi fascicoli ed ho dato ordine di non raccogliere più questo tipo di
informazioni. Siamo sinceri: certi servizi hanno la funzione di vegliare sulla
sicurezza dello Stato e, di conseguenza, per poterlo fare, devono raccogliere
informazioni sui soggetti almeno potenzialmente pericolosi per l’ordine
pubblico. Ebbene, che grado o tipo di pericolosità c’è nell’essere gay?
Consoli: Di quanti fascicoli
stiamo parlando? Uno, dieci, cento..?
MARONI: Al giorno?
Consoli. Ho capito! Passiamo
ad altro: Da alcuni mesi stiamo portando avanti una raccolta di firme per fare
avere la pensione del fondo Bacchelli al poeta Dario Bellezza, gravemente
colpito dall’Aids ed in condizioni di estremo disagio finanziario. Giorni fa 75
parlamentari della Camera (sollecitati dall’on. Nichi Vendola di Rifondazione
Comunista) e 50 del Senato (interpellati dal sen. Verde Luigi Manconi) hanno
dato la loro adesione…
MARONI: Alla quale senz’altro
mi associo anch’io. Non c’è neanche bisogno di chiedermelo.
Consoli: Ha avuto conoscenti
gay? Tra i suoi amici attuali, ce ne sono alcuni che sono gay e che non hanno
bisogno di nasconderlo?
MARONI: Naturalmente sì, ho
vari amici gay che non fanno finta di essere qualcos’altro, ed ho con loro dei
rapporti perfettamente normali. Del resto, non vedo in che modo “particolare”
mi dovrei comportare con una persona con la quale ho un rapporto di amicizia.
Anche all’interno della Lega ho un carissimo amico che è gay, penso che quasi
tutti lo sappiano, e questo fatto non ha mai creato alcun problema: né a lui,
né a me, né a noi.
Consoli: Ecco! Ha sollevato
un problema importante: è conciliabile far parte della Lega ed essere gay? O ci
sono delle “incompatibilità”, delle “controindicazioni”?
MARONI: Io credo di sì, che
sia perfettamente conciliabile. Ciò che è importante, nella formazione politica
della quale faccio parte, è essere federalisti, non gay o etero, non
meridionali o settentrionali, non uomini o donne. Ci sono delle cose che
riguardano la sfera individuale della persona e nelle quali noi non abbiamo
nulla a che vedere. Ciò che ci interessa è il programma politico dei nostri
iscritti, la loro convinzione federalista.
Consoli: Se una persona
qualunque si presentasse ad una sede della Lega, accanito sostenitore
dell’ideale federalista ma anche piuttosto noto come gay, e chiedesse di essere
presentato nelle vostre liste alle prossime elezioni, avrebbe difficoltà ad
essere accettato come candidato?
MARONI: E perché? Anche lei,
caro Consoli, se volesse e se avesse uno spirito federalista ed una ideologia
in armonia con i nostri principi,
potrebbe chiedere di candidarsi. Non credo proprio che qualcuno le farebbe
opposizione sul piano della sua omosessualità. Le dirò di più, se ci fosse
un’associazione gay che si dichiarasse federalista, probabilmente
l’accoglieremmo a braccia aperte. No, non credo proprio che nella Lega ci sia
spazio per questo tipo di pregiudizi.
Consoli: Una sua definizione
di “omosessualità”?
MARONI: Mah, io non saprei
neanche definire l’eterosessualità. Come si fa a racchiudere in due parole un
argomento così vasto? Del resto, so che lei sta scrivendo un libro di mille
pagine per dare una sua definizione a
questo tema così affascinante, non vedo come io ci possa riuscire nel poco
spazio di un’intervista. Comunque, è una condizione normale sulla quale nessuno
ha il diritto di esercitare discriminazioni o antipatie personali. Punto e
basta.
Consoli: E’ favorevole al
fatto che due persone dello stesso sesso, che vivono insieme in un rapporto
basato sull’amore ed il rispetto reciproco, si vedano riconosciuti certi
benefici morali e civili, come il diritto alla naturalizzazione nel caso di
convivenza con un partner straniero, il diritto all’eredità in caso di morte di
uno dei partner, il diritto a subentrare nell’abitazione dove i due vivevano in
comune, il diritto ai giorni di congedo in caso di malattia o di morte del
partner…?
MARONI: Assolutamente sì. Io
sono favorevole alla ricerca più totale della felicità umana..
Consoli: E’ un diritto
perfino inserito nella Carta Costituzionale degli Stati Uniti, che parla
espressamente di “diritto alla felicità”..
MARONI: Non per niente gli Stati Uniti sono una federazione!
Consoli: Reputa utile
l’istituzione di un “ufficio preposto alla comunità gay”, magari all’interno di
uno dei ministeri del futuro governo?
MARONI: All’interno del
governo penso proprio di no. Mi sembra un’idea assurda. Inserire un ufficio del
genere, oggi, in un ministero, vuol dire sclerotizzare una istituzione,
renderla inutile, soffocarla nella burocrazia imperante. Il concetto è giusto:
rendere partecipi tutti i cittadini alla vita della Nazione, ma io lo
esprimerei in un altro modo, magari attraverso una sorta di Consulta di tutte
le associazioni gay, o di quelle più rappresentative. Certo, non di una sola
organizzazione e, in ogni caso, non di una organizzazione politicamente troppo
identificata con questa o con quella parte.
Consoli: Che ne pensa del
riconoscimento ufficiale da parte delle istituzioni delle unioni tra persone
del medesimo sesso?
MARONI: Io sono d’accordo. In
questo caso subentra un problema che, però, è solo di ordine tecnico, visto che
bisognerebbe modificare il codice civile là dove parla di “marito” e “moglie” e
sostituirlo con altri termini più adatti, oppure fare una normativa apposita da
aggiungere all’attuale legge sulla famiglia. Devo dire che io sono contrario a
quest’ultima soluzione, ma se le
associazioni gay si dichiarassero favorevoli, se fossero loro a volerlo,
voterei a favore e penso che anche la Lega si esprimerebbe in questo modo. Io
sono contrario perché una legge fatta apposta per una categoria di persone
porta fatalmente ad una ghettizzazione, ad una marginalizzazione. E’ molto
meglio, e parlo sempre a titolo personale, che la legge vigente venga
modificata per farvi rientrare non più solo i legami tra uomo e donna ma anche
le unioni tra uomini o tra donne. Del resto, per semplificare, basterebbe
aggiungere un articolo specifico che renda applicabile la normativa già
esistente tra marito-moglie anche in altri tipi di coppie. Allora,
immediatamente ogni problema legislativo sarebbe risolto, senza bisogno di
grandi cambiamenti.
Consoli: Come vede l’adozione
di un bambino da parte di un gay single?
MARONI: Senz’altro in maniera
molto positiva. Questo è un problema che riguarda i fatti interpersonali,
umani. Io sono favorevole a creare tutte le condizioni nella quali ognuno può
fare quello che vuole, salvati i diritti e il benessere di tutte le parti in
causa. Se una persona che vive da sola, un gay single, vuole adottare un
bambino, vuole che un bambino viva con lui (o con lei), io credo che lo faccia
per amore, e sono convinto che l’amore faccia bene a lui (o a lei), ma soprattutto
faccia ancora più bene al bambino.
Nessun commento:
Posta un commento