Un saggio di Larry Kramer pubblicato su Advocate e che suscitò negli Usa un ampio dibattito. In Italia fu pubblicato da Babilonia nel 1997 e, chissà perchè, passò praticamente inosservato. Eppure è di un'attualità disarmante, non trovate?
La tragica verità sull'Aids è che
pochissimi omosessuali hanno saputo dare risposte in modo maturo e
responsabile. Non sento per le strade cortei arrabbiati che gridano
“Smettiamola di essere solo buchi di culo che vanno in giro!
Cominciamo a crescere”. Gli adulti veri hanno una testa, anche se a
volte possono perderla. Nessun adulto responsabile giocherebbe mai
alla “roulette russa del cazzo”.Possibile che la nostra
intellighentia non sia capace di pensare a noi come a essere umani
globali, capaci di interesse per altri argomenti, oltre che per
quello che abbiamo fatto in un letto – se ci va bene – per
trent'anni? Del resto, rimango sempre stupito che così tanti
scrittori, quando viene loro chiesto di parlare del loro coming out,
si riducano a parlare della loro 'prima volta' sessuale. E' questo
che intendiamo per coscienza omosessuale? E' questo il 'diventare
visibile'? E' stato davvero quello il momento in cui ci siamo resi
conto di quali forze venissero esercitate su di noi, di quali fossero
le nostre potenzialità creative, di quali orizzonti ci si aprissero
per la vita? La prima scopata è stata l'evento che ci ha fatto
maturare e ci ha posto una sfida per il nostro destino? Ne dubito.
Davvero le nostre esistenze non sono più complesse ed entusiasmanti
di quanto ci dicono i nostri maestri di pensiero? Guardiamo alle
veste della letteratura in genere. In Anna Karenina ci viene forse
descritta la protagonista mentre passa dal letto del marito a quello
dell'amante, per poi ritornare a casa a scopare con Karenin? Su per
la figa; giù per il culo; con la bocca sempre piena? Appare mai una
volta la parola “sesso” nell'Amleto – il “testo che ci
presenta il più riuscito personaggio gay nella letteratura”,
secondo la definizione di Terrence McNally?
Ad esempio, noi siamo l'unica minoranza
che non ha mai scritto sui nostri “oppressori”! Da Destra, Centro
e Sinistra ci sparano addosso e negano – assieme al riconoscimento
di quelli che sono i nostri 'diritti' – la nostra dignità di
persone, e noi riteniamo liberatorio e trasgressivo descriverci
mentre scivoliamo dietro un cespuglio a succhiar cazzi! Si impara ciò
che si deve essere da cià che vediamo, da ciò che leggiamo: in una
parola, dagli esempi che ci vengono proposti. Una cosa che i nostri
maitre a penser non ci sanno insegnare è l'affetto. Non il
desiderio erotico, ma il voler bene davvero a un altro essere umano
gay: non la chiusura di una coppia barricata contro l'esterno, ma
l'apertura al mondo del rispetto e dell'apprezzamento reciproco, che
è in ultima analisi la stima e il rispetto di noi stessi. Dopo tutta
la nostra storia, dopo tutti i nostri dolori, dopo tutte queste
morti, non abbiamo ancora una letteratura dell'aids, non abbiamo
forse neppure una letteratura gay. Non abbiamo una Cultura gay.
Almeno, io non credo. Abbiamo solo il nostro sesso: ne abbiamo fatto
una cultura, ne abbiamo fatto il fondamento della liberazione gay, e
quel sesso ci sta uccidendo. Non facciamo altro che gridare la croce
addosso al Governo per le sue risposte odiose al dramma dell'aids. Ma
ancora non ho sentito una sillaba di riconoscimento dei nostri torti,
né una proposta per rimediare al danno che abbiamo causato
provocando tante morti, e non solo fra di noi. Non riconosciamo mai
di aver sbagliato strada...Ma soltanto i bambini – e bambini
petulanti – o adulti mai cresciuti non ammettono i propri errori!
Certo, non stiamo neppure cominciando a
discutere della costruzione di una nuova cultura che finalmente ci
permetta di progettare il nostro futuro a fronte alta e con fiducia.
Finora, siamo stati tutti complici della nostra distruzione; e anche
adesso, mi sembra che stiamo continuando a giocare col fuoco. E i
nostri scrittori? Di quale voluttà di morte sono preda? Di quale
servilismo verso l'ideologia dell'establishment sono colpevoli per
accettare una tale cultura di morte? O mirano solo a un facile
smercio dei loro prodotti? Sono sicuro che la Cultura omosessuale
possa proporre di più che non cazzi (e invito le lesbiche finalmente
ad arrabbiarsi contro i gay per aver fatto questo). Platone, Leonardo
e Michelangelo non vengono studiati per essere andati di notte fra i
cespugli, come neppure Shakespeare o Kant per i loro giochetti con i
genitali. Studiamo, impariamo, leggiamo ciò che nel passato hanno
fatto di importante. Ciò “che ha fatto la differenza”. Siamo in
questo mondo per renderlo migliore. Tentiamoci. Individuiamo vette da
scalare. Questa è la Civiltà. E a scuola i nostri giovani devono
studiare quello che si è fatto per la nostra Civiltà.
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