Questo opuscolo è stato
realizzato autonomamente dall’Archivio Massimo Consoli (nato in maniera
informale nel 1959), senza alcun tipo di contributo pubblico, al contrario di
quanto accade per altre organizzazioni che dicono di lottare per la causa gay
ma, in realtà, sembrano pensare più ai loro interessi.
In particolare, non sono
intervenuti in alcun modo, né il Comune di Roma, né la Provincia, la Regione,
il governo italiano e nessuno dei suoi ministeri o delle organizzazioni
statali, parastatali, cripto statali, cioè le istituzioni che dovrebbero
prendersi cura di questa tematica (altrimenti decade il senso della loro stessa
esistenza: a che pro’ l’uomo sceglie di vivere in società se non per trarne
vantaggi sotto forma di servizi?).
Questo documento continua la
politica di interventi sul sociale e sul territorio della nostra organizzazione
che, sempre senza essere mai stata finanziata in nessun modo e senza godere di
nessuna forma di agevolazione, ha stampato e diffuso (prima in Italia) vari
opuscoletti di informazioni su come evitare l’aids, come comportarsi quando
qualcuno rimane contagiato, consigli ad uso degli operatori sanitari, etc. Finora,
sempre unico nel nostro Paese, l’Archivio Massimo Consoli ha stampato e diffuso
brochures in una quindicina di lingue diverse (dall’arabo al cinese, dal
serbo-croato al tedesco, dall’inglese al turco, dallo spagnolo al portoghese..)
ad uso dei lavoratori e degli stranieri ospiti.
Per aiutarci a continuare
nel nostro lavoro che beneficia l’intera società, è di estrema urgenza un
contributo finanziario, di qualsiasi importo, che potrete spedire all’indirizzo
pubblicato nel riquadro in fondo.
Roma. La comunità gay, nel
nostro paese e soprattutto nella nostra città, è ben lontana dall’aver
raggiunto quel minimo di organizzazione e di coordinamento che altrove ne hanno
garantito il successo e imposta l’autorevolezza. Da noi non esistono strutture
che facilitano la socializzazione. Il ragazzo che a 10-15 anni capisce di
essere gay non sa dove andare, a chi rivolgersi. E’ un’esperienza comune ad
ogni giovane, in questo momento delicato, credere di essere completamente solo:
l’unico mostro sulla faccia della terra.
Questo spiega perché,
secondo ricerche effettuate presso l’Università del Minnesota e di Washington
dallo U.S. Department of Health and Human Services,” 1/3 di tutti i tentativi
di suicidio effettuati da adolescenti nordamericani riguarda gay portati alla
disperazione dall’ostracismo dei compagni di scuola, della famiglia, della
comunità in cui vivono”. Così come la mancanza di modelli validi con i quali
identificarsi (il gay è sempre accumunato all’idea della morte, della
corruzione, dell’effeminatezza forzata..) spinge alla prostituzione minorile,
provoca l’aumento delle malattie a trasmissione sessuale, conduce alla
tossicodipendenza. E se questi dati riguardano gli USA con tutte le loro
strutture e la loro cultura storica sull’argomento, è opinione comune che la
situazione italiana sia molto peggiore.
In effetti, una delle
richieste più pressanti (e disattese) che abbiamo rivolto all’amministrazione
comunale, è stata quella di un centro di accoglienza e orientamento riservato
ai gay giovani e giovanissimi con problemi di identità. Un’altra proposta
(altrettanto disattesa) è stata quella di occuparci di prostituti maschi
minorenni, molto spesso eterosessuali, molto spesso tossicodipendenti, molto
spesso stranieri, molto spesso pericolosissimi perché è da loro che vengono le
azioni criminali più sconsiderate ed estreme.
Ma, in mancanza di una
risposta da parte di chi fa orecchie da mercante, la nostra comunità cerca di
organizzarsi alla meno peggio difendendosi con gli scarsi mezzi a disposizione.
Tra questi, i consigli, dettati dall’esperienza e che si basano sulla realtà
concreta di quello che ci succede giorno dopo giorno.
Questi 15 consigli che
abbiamo pubblicato per la prima volta (e sempre primi in Italia) nell’aprile
del 1993, sono stati ripresi più o meno parzialmente da numerosi giornali (dal
Paese Sera al Corriere della Sera al Guardian di Londra). In versione
originale, sono già apparsi su Rome Gay News e su Sabazio. Li ripubblichiamo un’altra
volta con la speranza di raggiungere più lettori possibile convinti che, così
facendo, riusciremo a salvare la vita preziosa di qualche nostro amico, di
qualche nostro fratello.
Ci saremo riusciti?
MASSIMO CONSOLI (novembre 1996)
PER NON MORIRE D’AMORE
1. Evitare finché possibile,
luoghi conosciuti come pericolosi e certi locali di cattiva fama all’interno
della comunità, dove avvengono continuamente aggressioni, rapine, esibizionismi
di cretini che devono scaricare così i brutti voti che prendono a scuola
(quando ci vanno!) o l’impotenza che li affligge quando ci provano (e non ci
riescono) con le loro ragazze.
2. Se non se ne può fare a
meno, allora cercate di non restare mai isolati, o andateci con un amico.
3. Non vi presentate come la
Madonna di Pompei (“Monsignore”, va a battere con otto anelli d’oro…finto. I march
ettari, che non lo sanno, ogni tanto lo riempono di botte e glieli rubano. E
lui è contento perché dice: “Li ho fregati!” Mah…! Felice lui!)
4. Evitate come la peste ( o
come l’aids!) quelli che chiedono soldi a ripetizione. Un aiuto, nella fase
iniziale di un rapporto, è moralmente corretto. Ma se il vostro amico vuol
essere pagato ad ogni prestazione vuol dire che avete sprecato i soldi della
palestra e del lifting. Cercatevi qualcun altro che apprezzi questi sforzi!
5. Ogni volta che si fa una
nuova conoscenza dovrebbe essere scontato scambiarsi i primi convenevoli: nome,
età, provenienza, se vive in famiglia, dove sono i genitori, che lavoro fa, chi
amici in comune conosce.
6. Pubblicizzare al massimo l’incontro
appena avvenuto, se si ha intenzione di portarsi il partner a casa o di andare
insieme a lui in qualsiasi altro posto. In questo caso si salutano i propri
conoscenti presentando loro, con nonchalance, il nuovo amico e utilizzando
battute-chiave che abbiano lo scopo di far sapere chi è. (“Ciao Massimo, io
vado a casa perché fa freddo. Ti presento Fabio, è di Barletta. Pensa che è
arrivato da due mesi e già parla romanaccio. Hai visto? Ha 25 anni me ne
dimostra 18..”)
7. Una volta arrivati a casa,
si spera che non teniate coltellacci da cucina bene in vista, o le vostre
parures di gioielli in vetrina o lo scrignetto tempestato d’oro con i risparmi
degli ultimi due anni sul comodino accanto al letto: le tentazioni vanno sempre
evitate. La persona più onesta al mondo, all’occasione, può diventare il
peggior ladro o assassino (per avere degli esempi, guardate il Parlamento!).
8 Evitate esibizionismi
inutili di ricchezze, di attività prestigiose, conoscenze altolocate, vanterie.
Chi avete rimorchiato: il (si spera) grande amore della vostra vita o l’esecutore
testamentario dei vostri beni?
9. E’ sempre meglio
conoscersi a vicenda per un po’ di tempo, prima di fare all’amore: qualche
giorno o qualche settimana, ma se per voi “un po’ di tempo” significa un quarto
d’ora…almeno date un’occhiata a chi vi trovate di fronte (finalmente nudo!) e
diffidate categoricamente di tutto ciò che vi sembra strano: macchioline,
pustolette, foruncolosi. Di questi tempi è sempre meglio una scopata in meno
che un cadavere in più. Ovviamente, il preservativo è un “must”!
10. Se possibile, non vivete
da soli. Cercate di avere un partner, un amico, un affittuario. A parte tutti
gli indubitabili vantaggi della compagnia (si, lo so, ci sono anche gli
svantaggi!), le statistiche dicono che il 100% dei morti ammazzati vivevano da
soli (o erano soli al momento dell’omicidio).
11. Fate una telefonata ad un
amico, con una scusa qualsiasi, per parlare di chi avete in casa. (Dario (Bellezza nda) aveva l’abitudine di chiamarmi,
a qualsiasi ora della notte! per disdire un inesistente appuntamento: Ciao,
Massimo. Scusa ma stasera non posso venire perché ho conosciuto un ragazzo
molto simpatico, di Djierba. Si, proprio dell’isola di Djierba in Tunisia, dove
voglio andare l’estate prossima. Fa il pescatore. Si. No, il padre no, è
impiegato delle poste. Si. Pensa che vive a Roma da due anni e non l’avevo mai
visto. Con degli amici a Torre Maura. Perché non vieni tu, a trovarci, un po’
più tardi?” Con delle indicazioni così precise, e con la minaccia di un amico
che può venire da un momento all’altro, chi si azzarderebbe a commettere un
delitto? E’ vero che c’è la possibilità che il partner abbia mentito nel
parlare di se stesso, ma l’esperienza insegna che questo avviene molto
raramente. Nessuno, in questi casi, va a casa di uno con la predeterminazione
di ucciderlo e di conseguenza non si prepara un’identità fasulla per evitare di
essere rintracciato).
12. Bene, ora che finalmente
vi siete infilati dentro il letto (e per questa notte non avrete bisogno della
borsa dell’acqua calda!), non uscitevene a sorpresa con richieste “strane” E’
vero che tutto è lecito se fatto tra consenzienti maturi e vaccinati ma,
appunto, bisogna essere consenzienti ed aver messo prima le carte in tavola. Non
è corretto presentarsi come Biancaneve in cerca della nonnina, e poi (sotto le
lenzuola) trasformarsi nel lupo cattivo!
13. Di fronte a richieste “strane”
da parte del vostro partner, invece, o di fronte a vere e proprie minacce, non
esitate, non pensate ai vicini (“Dio mio, capiranno tutto!”). State tranquilli,
i vicini hanno già capito tutto da molto tempo ma si comportano con molta
educazione perché, alla fin fine, gli siete simpatico e si sono perfino
affezionati a voi mentre voi, paranoici, pensate che stanno raccogliendo le
firme per cacciarvi dal condominio. Allora, urlate pure, con tutto il fiato che
avete in gola. Al limite, fate come Riccardo che si trovò tre-quattro ragazzi
con le rivoltelle dentro casa e, “nudo come un pitone”), spalancò a sorpresa la
porta sul pianerottolo urlando aiuto. I ragazzi sono andati in galera, Riccardo
è vivo e vegeto (e oggi più “anaconda” che “pitone”) ed i vicini sono diventati
un po’ più gentili di prima.
15. Un ultimo consiglio: in
Germania e in America si usa addirittura pubblicare nomi, cognomi, numeri di
telefono e indirizzi di riconosciuti ricattatori, aggressori o personaggi
turbolenti che abbiano dato fastidio ai gay, in volantini che circolano all’interno
della comunità e dei luoghi di battonaggio e che spesso vengono ripresi anche
da alcuni giornali. Se vi risulta che tipi pericolosi hanno una certa abitudine
a frequentare certi posti, mandatecene una descrizione con qualche rigo di
commento al nostro indirizzo.
Anche via fax
Buon divertimento