la dichiarazione di Dario Bellezza distribuita ai giornalisti durante la conferenza stampa tenutasi a Roma, presso il Senato della Repubblica il 4 ottobre 1995 |
CORRIERE DELLA SERA 18 OTTOBRE 1995
DISPUTE Un’iniziativa di intellettuali perché il poeta sieropositivo benefici della legge Bacchelli. Ma non mancano i dissensi
BELLEZZA, l’appello contestato
di DINO MESSINA
Due appelli per il poeta Dario Bellezza. Perché ottenga i benefici della legge Bacchelli e perché possa riprendere le cure elettromediche per l’Aids dopo la chiusura dell’ambulatorio non autorizzato di Giuseppe Marineo. La prima iniziativa, promossa dal senatore Luigi Manconi, è stata sottoscritta da nomi di rilievo come Attilio Bertulocci, Carlo Bo, Giorgio Bocca, Pietro Citati, Furio Colombo, Vincenzo Consolo, Maria Corti, Mario Luzi, Claudio Magris, Luigi Malerba, Dacia Maraini, Geno Pampaloni, Walter Pedullà, Giuseppe Pontiggia, Giovanni Raboni, Lidia Ravera, Lalla Romano, Mario Soldati, Antonio Tabucchi, Susanna Tamaro,Andrea Zanzotto.
L’appello al ministro della Sanità, Elio Guzzanti, è stato firmato tra gli altri, da Luce D’Eramo, Alda Merini, Annamaria Ortese e Renato Minore. Ed è proprio al dissequestro dei macchinari per la cura elettromagnetica che il poeta tiene di più, perché, dice, “ci vogliono due anni per l’applicazione della legge Bacchelli e io nel frattempo potrei essere morto. Non riesco a capire perché i poeti nel nostro Paese vengono trattati in questo modo. Ho pubblicato una ventina di libri, ho vinto il Viareggio nel ’76, ero amico di Pasolini, sono conosciuto anche in Europa. Perché mi tolgono la possibilità di curarmi come voglio, anche se quegli apparecchi alla fine sono soltanto un placebo? Mica ho il morbillo, mica ho una malattia per la quale esistono cure alternative. Per l’Aids in sostanza non è stato trovato nulla e a me quelle cure facevano bene, mi consentivano di lavorare. Per questo ho anche scritto una lettera al Presidente della Repubblica”.
Tanta solidarietà per Bellezza, ma molti criticano la legge Bacchelli, istituita nell’85, che prevede, su iniziativa del Presidente del Consiglio, un vitalizio per “i cittadini italiani di chiara fama che abbiano illustrato la patria (…) e che versino in stato di particolare necessità”. E c’è chi ritiene ingiusto intervenire con un simile strumento per supplire alle carenze dell’assistenza sanitaria.
Lo scrittore Aldo Busi, che nemmeno ora fa mistero della sua omosessualità (“quel che è capitato a Bellezza, potrebbe capitare a chiunque, anche a me”), parte subito all’attacco della legge che prende il nome dall’autore del “Mulino del Po”: “La Bacchelli è una delle leggi più stupide al mondo perché viene applicata quando il potere riconosce in uno scrittore un proprio servo. E’ stata poi sempre una legge profondamente ingiusta, a partire dal suo primo beneficiario, Riccardo Bacchelli, che ha speso follie, come Gabriele D’Annunzio, che non portava una camicia se non confezionata su misura, che nella sua vita ha guadagnato tanto e non ha risparmiato una lira”. Per Busi, poi, la malattia “è un problema di Bellezza in quanto cittadino, non in quanto poeta. E’ vergognoso dargli un vitalizio se pensiamo ai tanti malati di Aids che vivono sotto i ponti. Bellezza è uno che nella sua vita (è quasi mio coetaneo, ha 51 anni) avrebbe avuto il privilegio di lavorare, ma non l’ha fatto. Se ricevesse il vitalizio previsto dalla Bacchelli sarebbe un’ingiustizia per lui stesso, un cittadino, ripeto, con problemi di salute che devono essere risolti dalle istituzioni sanitarie”.
L’autore di “Seminario sula gioventù” e di “Vendita galline km 2” , che ora sta per pubblicare da Mondadori un libro di “varia italianità”, “Grazie del Pensiero”, ne ha anche per i firmatari dell’appello: “E’ un modo pilatesco per salvarsi l’anima, per affrontare un problema che non li riguarda. Molto meglio sarebbe fare una sottoscrizione privata, sempre che Bellezza ci prometta di non campare più di vent’anni ancora. Troppo facile fare beneficenza con i soldi dello Stato. I firmatari non stanno difendendo Bellezza, si stanno servendo di lui per mettere le mani avanti e vedersi applicata la legge Bacchelli alla prima occasione”.
Anche Angelo Pezzana, fondatore nel ’71 del Fuori, il primo movimento italiano di liberazione omosessuale, ha difficoltà a condividere l’iniziativa in favore di Bellezza, anche se gli “piace come poeta”, anche se “umanamente” è dispiaciuto. “Tutti i cittadini ammalati – dice Pezzana - ,quindi anche Bellezza, in un Paese civile hanno diritto alle cure. Ma non mi sembra giusto che eminenti scrittori si mobilitino a favore di un intellettuale come loro, mentre se un impiegato del catasto crepa di Aids non gliene importa nulla. E’ la solita pruderie dell’aristocrazia di sinistra che si mobilita, per problemi che sente lontani. La vera battaglia da fare è per gli investimenti nella ricerca, per salvare migliaia di persone”.
Sebastiano Vassalli, autore di tanti romanzi, fra cui “Marco e Mattio”, in cui ha trattato anche il tema dell’omosessualità, non ha difficoltà a definire la legge Bacchelli “una povera cosa di un Paese povero”. “Basta passare le Alpi, andare in Germania o in Svizzera – dice lo scrittore - ,per accorgersi che esistono ben altri strumenti a favore degli artisti. Ho incontrato scrittori tedeschi sconosciuti anche nella regione di residenza che vivono con le sovvenzioni dello Stato. E in un Paese scandinavo ai poeti è assicurata anche la pensione. Certo non propongo la stessa soluzione per l’Italia, perché si creerebbe una gigantesca ressa di poeti che chiederebbero la pensione”. Ma, forse, fa capire Vassalli, si potrebbe studiare qualcosa di meglio della Bacchelli.
Secca replica di Carlo Bo, uno dei firmatari dell’appello per l’applicazione in favore di Bellezza: “C’è poco da arzigogolare. Bellezza è un buon poeta, si trova in condizioni disagiate, ha bisogno di un aiuto che è previsto dalla legge. Dov’è lo scandalo?
dalle pagine del Corriere della Sera Antonio Di Giacomo lancia la raccolta di firme della comunità gay a favore di Dario Bellezza |
ARCHIVIO MASSIMO CONSOLI
18 gennaio 1996
SOLIDARIETA’ PER DARIO
BELLEZZA
Raccolta di firme per
sostenere il diritto di Dario Bellezza alle concessioni della Legge Bacchelli
organizzata dall’Archivio Massimo Consoli, dal Circolo Michelagniolo,
dall’Agenzia Rome Gay News e dall’OMPO’S
0693547483:
è il numero di fax al quale
si può inviare la propria solidarietà a
Dario Bellezza. Oppure si può mettere la propria firma nei fogli allegati a
questo documento, magari aggiungendo qualche parola di commento.
Chi è Bellezza? In molti son convinti che si tratti del più grande
poeta italiano vivente. Chi non è d’accordo lo considera, comunque, tra i
primi. Ha pubblicato decine e decine di libri, e commentato, studiato, criticato
in tutto il mondo. Nel nostro Archivio abbiamo materiali su di lui apparsi
praticamente in ogni Paese, dalla Francia agli Stati Uniti, dalla Danimarca
all’Australia..
Dario Bellezza è malato di
aids. Più correttamente, Dario Bellezza sta morendo di aids. Non sta morendo
bene. Gliene hanno fatte di tutti i colori, anche vietandogli di farsi curare,
con un macchinario sul quale ognuno è libero di avere dei dubbi (e noi per
primi), ma non il diritto di impedirglielo.
Dario Bellezza sta morendo di
aids e si sentono in giro voci impietose di persone che non hanno ancora capito
che la sindrome immunodeficitaria acquisita non è altro che una malattia: una
malattia brutta, una malattia orrenda, ancora incurabile, quasi sempre mortale,
ma niente altro che una malattia. Non è la punizione di Dio, non è il
flagello inviato sulla terra da chissà
quale vendicativa divinità.
Dario Bellezza è una persona
malata di aids che, come chiunque altro nelle sue condizioni, ha diritto
all’assistenza sanitaria e a dieci grammi di umana comprensione, qualsiasi
malattia avesse avuto o in qualsiasi grave incidente si fosse imbattuto.
Ma Dario Bellezza è anche un
grandissimo poeta, un grande scrittore ed uno straordinario polemista. Avrebbe
potuto fare l’impiegato di banca, l’agricoltore, il meccanico ..rendendo felici
poche persone accanto a se e sbarcando allegramente il lunario. E, oggi,
avrebbe la sua rispettabile pensione.
Ma Dario Bellezza ha
preferito scrivere, parlare, comporre versi, pubblicare,conducendo una vita
piena, intensa socialmente e culturalmente, ma senz’altro grama dal punto di
vista finanziario o dell’appagamento delle più banali necessità dei nostri
tempi.
Dario Bellezza ha preferito
riempire la vita di centinaia, migliaia, milioni di persone, assolvendo alla
sua missione, al suo dovere, al suo obbligo di essere al servizio della società
e, oggi, questa stessa società non si decide a pagare il suo miserabile e
infimo debito nei suoi confronti concedendogli, almeno, di usufruire dei
quattro soldi della legge Bacchelli.
In molti pensano che Dario
Bellezza non abbia problemi finanziari. Che, nel corso degli anni e con tutti i
libri che ha pubblicato, navighi nell’oro o, in ogni caso, si possa permettere
le ingenti spese al quale lo costringono le cure che sta seguendo. Non è vero.
Dario Bellezza ha gravissimi problemi di ordine strettamente pratico e proprio
finanziario. Lo scorso 16 gennaio è stato anche depennato dall’Ordine dei
Giornalisti perché da cinque anni non riusciva neanche più a pagare le quote
sociali (che non sono neanche tanto elevate, tra l’altro).
E’ per questo che abbiamo
cominciato questa raccolta di adesioni alla quale invitiamo tutte le persone di
buona volontà. Non chiediamo soldi: solo una firma con la quale gli manifestate
la vostra solidarietà ed il vostro desiderio che anche lui usufruisca della
Legge Bacchelli, una norma giuridica che prevede una pensione minima per chi ha
illustrato il nostro Paese e non ha altre fonti di sussistenza e non ha altre
fonti di sussistenza.
E se aggiungerete due parole
di commento, renderete felice un poeta che ha sempre adorato i giovani. Dario
Bellezza ha bisogno di tutto il vostro sostegno, affetto e, vorremmo dire,
amore, per poter affrontare più serenamente, e con almeno qualche speranza di
successo, l’attuale grave momento di crisi.
Grazie.
MASSIMO CONSOLI
ANTONIO DI GIACOMO
ROME GAY NEWS
ANNO VIII
24 GENNAIO 1996
RACCOLTA DI FIRME PER DARIO
BELLEZZA
scientifico Pitagora, presso le redazioni di varie testate
giornalistiche gay e non gay, presso le
librerie Feltrinelli, Remo Croce e Babele, presso le 187 organizzazioni che i
occupano di Aids in Italia, e presso i 110 circoli gay da Venezia a Ragusa e
dalla Val d’Aosta a Trieste e a Taranto..allo scopo di permettere che Dario
Bellezza usufruisca della Legge Bacchelli, e dopo che allo stesso poeta
gravemente malato di aids è stata sequestrata (e dissequestrata) un’altra volta
la macchina di Pino Marineo e, quasi contemporaneamente, è stato depennato
dall’Ordine dei Giornalisti perché non ha pagato le quote degli ultimi cinque
anni…l’Archivio Massimo Consoli, l’Agenzia Rome Gay News, il Circolo
Michelagniolo e l’Associazione Ompo’s organizzano una serata straordinaria
presso la discoteca L’Alibi di via di Monte Testaccio 39/44 per mercoledi 24 gennaio alle ore 24.00
presieduta dalla signora Marina Ripa di Meana e dall’on. Ripa di Meana.
Interverranno: l’attore Leo
Gullotta, sempre in prima fila nelle battaglie sui diritti civili; la
giornalista Barbara Alberti, l’on, Nichi Vendola (Rifondazione Comunista), il
sen. Luigi Manconi (verdi).
Mi sembra importante
sottolineare che, nonostante l’Italia sia tra i primi posti al mondo per casi
di sieropositivi (circa 100.000) e di aids conclamato (circa 36.000), a 15 anni
dall’inizio dell’epidemia, questa è la prima manifestazione di massa mai organizzata
nel nostro Paese per sostenere i diritti di una persona con aids
MASSIMO CONSOLI
l'agenzia di stampa ADNKRONOS aderì subito all'iniziativa a favore di Dario Bellezza |
D:\users\mn\Documents\Legge bacchelli il via a raccolta firme per Dario Bellezza Agi Archivio.htm
25
Gennaio
Martedì
1996
Legge bacchelli: il "via" a raccolta firme per Dario Bellezza
AGI 27 GENNAIO 1996
Legge Bacchelli: in usa raccolta firme per Dario Bellezza
L'ADESIONE DEL SINDACO DI MILANO MARCO FORMENTINI |
l'adesione pervenuta al Circolo Michelagniolo del Sindaco Francesco Rutelli e di sua moglie Barbara Palombelli |
L'APPELLO DI ALLEN GINSBERG PER DARIO BELLEZZA PUBBLICATO DA RGN |
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