sabato 29 marzo 2014

ROBERTO MARONI NEL 1996 ERA FAVOREVOLE ALLE UNIONI CIVILI ED ALLE ADOZIONI DA PARTE DEI SINGLE (ANCHE GAY) ED ORA?


Massimo Consoli nel 1996 intervistò l'attuale Governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni, dopo essere  stato Ministro degli Interni nel primo governo Berlusconi. Ne esce fuori un ritratto , chissà se ancora attuale, di una persona amica dei gay, favorevole alle unioni civili  e alle adozioni di minori da parte di single, anche se omosessuali... Inoltre, circostanza certamente non di poco conto,  Maroni si dichiarò contrario alle schedature gay a tal punto che, durante il suo mandato ministeriale ,diede ordine di distruggerle tutte. Quello della privacy gay  è un problema delicato ancora aperto: negli ultimi trent'anni, si è esteso anche ai vari circoli glbt del nostro Paese
http://fc.retecivica.milano.it/RCMWEB/VerdiMilano/Verdi%20Milano/Indice%20forum/VERDI/Interventi/S0186F0FA-01F69F87?WasRead=1
http://www.cinziaricci.it/nosilence/archivio154.htm 


ROME GAY NEWS  N.102

20 FEBBRAIO 1996

 

ROBERTO MARONI E I DOSSIER  “GAY”

 

E’ nato il 15 marzo 1955, esattamente 1999 anni dopo la morte di Giulio Cesare”, come ci tiene a sottolineare con una punta di compiacimento. Laureato in Giurisprudenza, sposato, con due figli (un maschio e una femmina), Roberto Maroni è stato il primo Ministro degli Interni nell’Italia della Seconda Repubblica, durante il governo Berlusconi. E proprio prendendo spunto da questo incarico estremamente delicato, abbiamo avuto occasione di fargli la prima domanda:

 

Consoli: On.Maroni, quando lei era Ministro dell’Interno, le è mai capitata qualche situazione gay? Mi spiego meglio: le è mai accaduto di vedersi sottoporre qualche fascicolo riservato con l’annotazione “omosessuale” e magari con qualche altro commento o suggerimento a utilizzare quell’informazione a suo vantaggio o a beneficio di una parte politica?

 

MARONI: Quando gli organi preposti mi sottoponevano dei fascicoli su determinati personaggi (di solito sospetti di essere una turbativa per l’ordine pubblico), ebbene sì, talvolta c’era l’annotazione che il tale era omosessuale. E la definizione, devo dire, era neutra, senza connotazioni positive o negative. Stava lì. Il tale è omosessuale, e sta al Ministro vedere cosa farne di questa “rivelazione”. Dopo un po’ che mi sono reso conto di come andavano le cose, ho fatto distruggere questi fascicoli ed ho dato ordine di non raccogliere più questo tipo di informazioni. Siamo sinceri: certi servizi hanno la funzione di vegliare sulla sicurezza dello Stato e, di conseguenza, per poterlo fare, devono raccogliere informazioni sui soggetti almeno potenzialmente pericolosi per l’ordine pubblico. Ebbene, che grado o tipo di pericolosità c’è nell’essere gay?

 

Consoli: Di quanti fascicoli stiamo parlando? Uno, dieci, cento..?

 

MARONI: Al giorno?

 

Consoli. Ho capito! Passiamo ad altro: Da alcuni mesi stiamo portando avanti una raccolta di firme per fare avere la pensione del fondo Bacchelli al poeta Dario Bellezza, gravemente colpito dall’Aids ed in condizioni di estremo disagio finanziario. Giorni fa 75 parlamentari della Camera (sollecitati dall’on. Nichi Vendola di Rifondazione Comunista) e 50 del Senato (interpellati dal sen. Verde Luigi Manconi) hanno dato la loro adesione…

 

MARONI: Alla quale senz’altro mi associo anch’io. Non c’è neanche bisogno di chiedermelo.

 

Consoli: Ha avuto conoscenti gay? Tra i suoi amici attuali, ce ne sono alcuni che sono gay e che non hanno bisogno di nasconderlo?

 

MARONI: Naturalmente sì, ho vari amici gay che non fanno finta di essere qualcos’altro, ed ho con loro dei rapporti perfettamente normali. Del resto, non vedo in che modo “particolare” mi dovrei comportare con una persona con la quale ho un rapporto di amicizia. Anche all’interno della Lega ho un carissimo amico che è gay, penso che quasi tutti lo sappiano, e questo fatto non ha mai creato alcun problema: né a lui, né a me, né a noi.

 

Consoli: Ecco! Ha sollevato un problema importante: è conciliabile far parte della Lega ed essere gay? O ci sono delle “incompatibilità”, delle “controindicazioni”?

 

MARONI: Io credo di sì, che sia perfettamente conciliabile. Ciò che è importante, nella formazione politica della quale faccio parte, è essere federalisti, non gay o etero, non meridionali o settentrionali, non uomini o donne. Ci sono delle cose che riguardano la sfera individuale della persona e nelle quali noi non abbiamo nulla a che vedere. Ciò che ci interessa è il programma politico dei nostri iscritti, la loro convinzione federalista.

 

Consoli: Se una persona qualunque si presentasse ad una sede della Lega, accanito sostenitore dell’ideale federalista ma anche piuttosto noto come gay, e chiedesse di essere presentato nelle vostre liste alle prossime elezioni, avrebbe difficoltà ad essere accettato come candidato?

 

MARONI: E perché? Anche lei, caro Consoli, se volesse e se avesse uno spirito federalista ed una ideologia in armonia  con i nostri principi, potrebbe chiedere di candidarsi. Non credo proprio che qualcuno le farebbe opposizione sul piano della sua omosessualità. Le dirò di più, se ci fosse un’associazione gay che si dichiarasse federalista, probabilmente l’accoglieremmo a braccia aperte. No, non credo proprio che nella Lega ci sia spazio per questo tipo di pregiudizi.

 

Consoli: Una sua definizione di “omosessualità”?

 

MARONI: Mah, io non saprei neanche definire l’eterosessualità. Come si fa a racchiudere in due parole un argomento così vasto? Del resto, so che lei sta scrivendo un libro di mille pagine per dare una sua definizione  a questo tema così affascinante, non vedo come io ci possa riuscire nel poco spazio di un’intervista. Comunque, è una condizione normale sulla quale nessuno ha il diritto di esercitare discriminazioni o antipatie personali. Punto e basta.

 

Consoli: E’ favorevole al fatto che due persone dello stesso sesso, che vivono insieme in un rapporto basato sull’amore ed il rispetto reciproco, si vedano riconosciuti certi benefici morali e civili, come il diritto alla naturalizzazione nel caso di convivenza con un partner straniero, il diritto all’eredità in caso di morte di uno dei partner, il diritto a subentrare nell’abitazione dove i due vivevano in comune, il diritto ai giorni di congedo in caso di malattia o di morte del partner…?

 

MARONI: Assolutamente sì. Io sono favorevole alla ricerca più totale della felicità umana..

 

Consoli: E’ un diritto perfino inserito nella Carta Costituzionale degli Stati Uniti, che parla espressamente di “diritto alla felicità”..

 

MARONI: Non per niente  gli Stati Uniti sono una federazione!

 

Consoli: Reputa utile l’istituzione di un “ufficio preposto alla comunità gay”, magari all’interno di uno dei ministeri del futuro governo?

 

MARONI: All’interno del governo penso proprio di no. Mi sembra un’idea assurda. Inserire un ufficio del genere, oggi, in un ministero, vuol dire sclerotizzare una istituzione, renderla inutile, soffocarla nella burocrazia imperante. Il concetto è giusto: rendere partecipi tutti i cittadini alla vita della Nazione, ma io lo esprimerei in un altro modo, magari attraverso una sorta di Consulta di tutte le associazioni gay, o di quelle più rappresentative. Certo, non di una sola organizzazione e, in ogni caso, non di una organizzazione politicamente troppo identificata con questa o con quella parte.

 

Consoli: Che ne pensa del riconoscimento ufficiale da parte delle istituzioni delle unioni tra persone del medesimo sesso?

 

MARONI: Io sono d’accordo. In questo caso subentra un problema che, però, è solo di ordine tecnico, visto che bisognerebbe modificare il codice civile là dove parla di “marito” e “moglie” e sostituirlo con altri termini più adatti, oppure fare una normativa apposita da aggiungere all’attuale legge sulla famiglia. Devo dire che io sono contrario a quest’ultima soluzione, ma se  le associazioni gay si dichiarassero favorevoli, se fossero loro a volerlo, voterei a favore e penso che anche la Lega si esprimerebbe in questo modo. Io sono contrario perché una legge fatta apposta per una categoria di persone porta fatalmente ad una ghettizzazione, ad una marginalizzazione. E’ molto meglio, e parlo sempre a titolo personale, che la legge vigente venga modificata per farvi rientrare non più solo i legami tra uomo e donna ma anche le unioni tra uomini o tra donne. Del resto, per semplificare, basterebbe aggiungere un articolo specifico che renda applicabile la normativa già esistente tra marito-moglie anche in altri tipi di coppie. Allora, immediatamente ogni problema legislativo sarebbe risolto, senza bisogno di grandi cambiamenti.

 

Consoli: Come vede l’adozione di un bambino da parte di un gay single?

 

MARONI: Senz’altro in maniera molto positiva. Questo è un problema che riguarda i fatti interpersonali, umani. Io sono favorevole a creare tutte le condizioni nella quali ognuno può fare quello che vuole, salvati i diritti e il benessere di tutte le parti in causa. Se una persona che vive da sola, un gay single, vuole adottare un bambino, vuole che un bambino viva con lui (o con lei), io credo che lo faccia per amore, e sono convinto che l’amore faccia bene a lui (o a lei), ma soprattutto faccia ancora più bene al bambino.

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