Il 7 maggio
1993, esattamente vent'anni fa, organizzai insieme ad altre tre
associazioni romane ( i nomi li troverete qui di seguito) un dibattito sulle dark room/aids senza sapere che, così
facendo, contribuii a creare “ la prima grossa crisi del movimento
(gay) italiano”. Il primo giornalista di settore a riportare tale notizia (dopo avermi intervistato anni prima) fu Consoli nel 1999 su Bandiera Gay (ed.Croce) :

Successivamente Consoli agli inizi del 2000 rilanciò online la notizia riadattandola leggermente ( a mia insaputa ) su http://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_della_storia_LGBT. Infine, recentissimamente ho scoperto che Culturagay.it a cui fa riferimento Dall'Orto Giovanni, ha fatto sua questa notizia riportandola su
http://www.wikipink.org/index.php?title=Cronologia_della_storia_lgbt
storpiandola meschinamente a proprio uso e consumo.
Negli ultimi anni avevo deciso di liberarmi del mio piccolo archivio glbt facendo anch'io una donazione a qualche associazione del settore perchè pensavo, presto ci sarà l'apertura dell'Archivio Massimo Consoli dove potranno accedervi tutti e tutti potranno leggere tutto. Senza alcun tipo di censura. Ma ora, visto come vanno le cose, ( dell'archivio consoli non ne ho più notizie) a questo punto ho deciso di mettere tutto online e consegnarlo ai posteri senza censure di alcun tipo. Il lavoro è molto lungo e verrà diluito nel tempo e riportato nell'apposita pagina denominata DARK ROOM. Buona lettura.
p.s.
se si scorre il resto degli avvenimenti nelle suddette cronologie glbt, ci si
accorge che si arriva ai giorni nostri senza
che si siano affrontate le conseguenze scaturite da questa "grossa crisi
del movimento" In parole povere questa crisi di cui accenna Consoli, e con
il copia incolla fa propria anche Giovanni Dall’Orto di Culturagay, io non l’ho
proprio percepita. O meglio ho visto la prosecuzione, in tutti questi anni, di
lotte intestine perpetrate da un gruppo sparuto di persone con l’intento di
spartirsi il potere economico e politico con gli anni conquistato sempre di
più, sulla pelle dell’intera comunità gay del nostro Paese.
,
Bravo, continua cosi
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