mercoledì 23 maggio 2012

SMETTIAMOLA DI ESSERE SOLO BUCHI DI CULO CHE VANNO IN GIRO! COMINCIAMO A CRESCERE!


 Un saggio di Larry Kramer pubblicato su Advocate e che suscitò  negli Usa un ampio dibattito. In Italia fu pubblicato da Babilonia nel 1997  e,  chissà perchè,  passò praticamente inosservato. Eppure è di un'attualità disarmante, non trovate?

La tragica verità sull'Aids è che pochissimi omosessuali hanno saputo dare risposte in modo maturo e responsabile. Non sento per le strade cortei arrabbiati che gridano “Smettiamola di essere solo buchi di culo che vanno in giro! Cominciamo a crescere”. Gli adulti veri hanno una testa, anche se a volte possono perderla. Nessun adulto responsabile giocherebbe mai alla “roulette russa del cazzo”.Possibile che la nostra intellighentia non sia capace di pensare a noi come a essere umani globali, capaci di interesse per altri argomenti, oltre che per quello che abbiamo fatto in un letto – se ci va bene – per trent'anni? Del resto, rimango sempre stupito che così tanti scrittori, quando viene loro chiesto di parlare del loro coming out, si riducano a parlare della loro 'prima volta' sessuale. E' questo che intendiamo per coscienza omosessuale? E' questo il 'diventare visibile'? E' stato davvero quello il momento in cui ci siamo resi conto di quali forze venissero esercitate su di noi, di quali fossero le nostre potenzialità creative, di quali orizzonti ci si aprissero per la vita? La prima scopata è stata l'evento che ci ha fatto maturare e ci ha posto una sfida per il nostro destino? Ne dubito. Davvero le nostre esistenze non sono più complesse ed entusiasmanti di quanto ci dicono i nostri maestri di pensiero? Guardiamo alle veste della letteratura in genere. In Anna Karenina ci viene forse descritta la protagonista mentre passa dal letto del marito a quello dell'amante, per poi ritornare a casa a scopare con Karenin? Su per la figa; giù per il culo; con la bocca sempre piena? Appare mai una volta la parola “sesso” nell'Amleto – il “testo che ci presenta il più riuscito personaggio gay nella letteratura”, secondo la definizione di Terrence McNally?

Ad esempio, noi siamo l'unica minoranza che non ha mai scritto sui nostri “oppressori”! Da Destra, Centro e Sinistra ci sparano addosso e negano – assieme al riconoscimento di quelli che sono i nostri 'diritti' – la nostra dignità di persone, e noi riteniamo liberatorio e trasgressivo descriverci mentre scivoliamo dietro un cespuglio a succhiar cazzi! Si impara ciò che si deve essere da cià che vediamo, da ciò che leggiamo: in una parola, dagli esempi che ci vengono proposti. Una cosa che i nostri maitre a penser non ci sanno insegnare è l'affetto. Non il desiderio erotico, ma il voler bene davvero a un altro essere umano gay: non la chiusura di una coppia barricata contro l'esterno, ma l'apertura al mondo del rispetto e dell'apprezzamento reciproco, che è in ultima analisi la stima e il rispetto di noi stessi. Dopo tutta la nostra storia, dopo tutti i nostri dolori, dopo tutte queste morti, non abbiamo ancora una letteratura dell'aids, non abbiamo forse neppure una letteratura gay. Non abbiamo una Cultura gay. Almeno, io non credo. Abbiamo solo il nostro sesso: ne abbiamo fatto una cultura, ne abbiamo fatto il fondamento della liberazione gay, e quel sesso ci sta uccidendo. Non facciamo altro che gridare la croce addosso al Governo per le sue risposte odiose al dramma dell'aids. Ma ancora non ho sentito una sillaba di riconoscimento dei nostri torti, né una proposta per rimediare al danno che abbiamo causato provocando tante morti, e non solo fra di noi. Non riconosciamo mai di aver sbagliato strada...Ma soltanto i bambini – e bambini petulanti – o adulti mai cresciuti non ammettono i propri errori!


Certo, non stiamo neppure cominciando a discutere della costruzione di una nuova cultura che finalmente ci permetta di progettare il nostro futuro a fronte alta e con fiducia. Finora, siamo stati tutti complici della  nostra distruzione; e anche adesso, mi sembra che stiamo continuando a giocare col fuoco. E i nostri scrittori? Di quale voluttà di morte sono preda? Di quale servilismo verso l'ideologia dell'establishment sono colpevoli per accettare una tale cultura di morte? O mirano solo a un facile smercio dei loro prodotti? Sono sicuro che la Cultura omosessuale possa proporre di più che non cazzi (e invito le lesbiche finalmente ad arrabbiarsi contro i gay per aver fatto questo). Platone, Leonardo e Michelangelo non vengono studiati per essere andati di notte fra i cespugli, come neppure Shakespeare o Kant per i loro giochetti con i genitali. Studiamo, impariamo, leggiamo ciò che nel passato hanno fatto di importante. Ciò “che ha fatto la differenza”. Siamo in questo mondo per renderlo migliore. Tentiamoci. Individuiamo vette da scalare. Questa è la Civiltà. E a scuola i nostri giovani devono studiare quello che si è fatto per la nostra Civiltà.


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